
Emily Dickinson
Poesie sparse
(1755)
Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un'ape –
Un trifoglio ed un'ape
E il sogno.
Il sogno può bastare
Se le api sono poche.
(1159)
Grandi vie di silenzio conducevano
A paesi di calma.
Non vi erano notizie né discordie
Né universo né leggi.
Gli orologi dicevano il mattino
E campane lontane chiamavano la notte,
Ma il tempo qui non aveva più base,
Era svanita ogni misura.
(441)
È la mia lettera al mondo
Che mai non scrisse a me –
Semplici annunzi che dà la Natura
Con tenera maestà.
Il suo messaggio è consegnato a mani
Per me invisibili.
Per amor suo, miei dolci compaesani,
Benignamente giudicatemi!
(333)
L'erba ha poco da fare –
Sfera d'umile verde
Per allevare farfalle
E trastullare api.
Muoversi tutto il giorno
A melodie di brezza,
Tenere in grembo il sole
Ed inchinarsi a tutto.
Infilare rugiada
La notte come perle,
E farsi così bella
Da offuscare duchesse.
Quando muore, svanire
In odori divini
Come dormienti spezie
E amuleti di pino.
Ed abitando nei granai sovrani
I suoi giorni trascorrere nel sogno.
L'erba ha poco da fare
Ed io vorrei esser fieno!
(328)
Un uccello discese sul sentiero,
Senza sapere che io l'osservavo.
Spezzò col becco un lombrico
E se lo mangiò crudo.
Bevve un po' di rugiada
Da un opportuno filo d'erba,
Poi saltellò di lato verso il muro,
Cedendo il passo ad uno scarabeo.
Poi volse gli occhi rapido
In frettoloso giro,
E parvero due chicchi spaventati,
Poi mosse il capo di velluto
Come fosse in pericolo. Prudente
Io gli offersi una briciola:
Quello spiegò le penne
E volò verso il nido,
Più labile dei remi che dividono il mare
Troppo argenteo perché vi resti impronta,
O come dalle rive meridiane
Si gettano farfalle, senza suono, nel volo.
(249)
O frenetiche notti!
Se fossi accanto a te,
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi!
Futili i venti
A un cuore in porto:
Ha riposto la bussola,
Ha riposto la carta.
Vogare nell'Eden!
Ah, il mare!
Se potessi ancorarmi
Stanotte in te!
(903)
Mi nascondo dentro il mio fiore,
perché, quando morirà nel tuo vaso,
tu, ignaro, senta per me
almeno una solitudine.
(1765)
Che Amore sia tutto ciò che è
è tutto quello che di lui sappiamo
è abbastanza, il peso può essere
proporzionato al contenitore.
(1233)
Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.
Testi: Emily Dickinson
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