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ALCUNE POESIE DI MARINO MORETTI:
IO NON HO NULLA DA DIRE: Aver qualcosa da dire nel mondo a se stessi, alla gente. Che cosa ? Non so veramente perché io non ho nulla da dire.
Che cosa ? Io non so veramente. Ma ci son quelli che sanno. Io no- lo confesso a mio danno- non ho da dir nulla ossia niente.
Perché continuare a mentire, cercare d’illudersi ? Adesso ch’io parlo a me mi confesso: io non ho niente da dire,
eppure tra tante persone, tra tanti culti colleghi io sfido a trovar chi mi neghi d’aver questa o quella opinione,
e forse mia madre, la sola che veda ora in me fino in fondo, è certa che anch’io venni al mondo per dire una grande parola.
Gli amici discutono d’arte, di Dio, di politica, d’altro: e c’è chi mi crede il più scaltro perché mi fo un poco in disparte;
qualcuno vorrebbe sentire da me qualcosa di più. “Hai nulla da aggiungere tu ?” “Io, no, non ho niente da dire.”
E’ triste. Credetelo, in fondo, è triste. Non essere niente. Sfuggire così facilmente a tutte le noie del mondo.
Sentirsi nell’anima il vuoto Quando altri più parla e ragiona. Veder quella brava persona imporsi un gran compito ignoto.
E quelli che chiedono a un tratto: “Che avresti tu detto al mio posto ?” “Io….Non avrei forse risposto…. Io….mi sarei finto distratto…”
Non aver nulla, né mire, né bei sopraccapi, né vizi; osar fino in mezzo ai comizi: “No, sa ? Non ho niente da dire.”
Ed esser creduto un insonne, un uomo che veglia sui libri, un’anima ardita che vibri da tutto uno stuolo di donne.
“Mi dica, sua madre che dice ? Io so dai suoi libri che adora sua madre. Nevvero signora ? nevvero che è tanto felice ?
Un figlio ! Vederlo salire, seguirne il pensiero profondo…” ed io son l’unico al mondo che non ha niente da dire.
CHE E’ CHE VAGA NELL’ARIA: Ma che è che vaga nell’aria ? Ed ecco vien di laggiù l’eco di un canto, di più canti, cento arie in un’aria.
Non parlare, anima mia; prima che venga una stella giriamo la manovella d’un organo di Barberia.
Fai che questo tuo poeta che vive così distante dal mondo chieda a un passante una piccola moneta.
Taci dunque, anima mia; mentre che scende la sera andiamo dove ci conduce questo suono, andiamo via.
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