CONTESSA LARA (Evelina Cattermole Mancini)

Mi sussurrò – Domani? -Ed io: – Domani
m'avrai ne le tue braccia a l'istessa ora;
fra i tuoi capelli passerò le mani,
tu, sognando, dirai che m'ami ancora.

Ecco, son qui. Lo attendo. A i più lontani
passi, a ogni lieve suon che vien da fuora
tendo l'orecchio, e in desideri arcani
frugo con gli occhi la gentil dimora.

E' un vago nido.Le finestre aperte
di primavera invitano a l'incanto:
scherza il sole tra i fiori e su 'l velluto.

Io, l'armi antiche e ei quadri, onde coperte
son le mura, contemplo; e penso intanto
qual tesoro di baci ho già perduto.