Nei dintorni si erano accese le luci e i rami nudi degli alberi erano diventati bianchi.

La neve aveva cominciato a cadere qualche ora prima dell'inizio del travaglio. Prima, nello spento grigiore del tardo pomeriggio, a radi fiocchi, poi con mulinelli, turbini mossi dal vento ai margini del grande portico davanti alla casa. Lui le stava accanto, nel vano della finestra: guardava le raffiche violente gonfiarsi, vorticare e posarsi al suolo. Nei dintorni si erano accese le luci e i rami nudi degli alberi erano diventati bianchi.
Dopo la cena preparò il fuoco nel camino. Si avventurò nella tempesta a prendere la legna ammonticchiata dall'autunno contro il muro del garage. L'aria era fredda e pungente sul suo viso e lungo il viale d'accesso la nene arrivava già quasi alle caviglie. Riunì i ceppi, li scrollò e li portò in casa.
(Figlia del silenzio, Kim Edwards, garzanti 2007, trad. Luciana Crepax)