disordine distimico

La distimia (o ) è una forma di depressione minore nel senso che comporta una minore compromissione delle relazioni sociali e dell'attività lavorativa.

Si presenta con disturbi lievi ma con andamento cronico; solitamente (causa la relativa levità degli effetti) si diagnostica tardivamente ossia quando i sintomi si protraggono già da uno o due anni. Viene riconosciuta quando sono presenti almeno due dei sintomi classici ed è frequente che il malato non ne sia consapevole in quanto convinto che il disagio quotidiano sia parte integrante, da sempre, del suo carattere.

Generalmente il soggetto distimico riesce ad espletare le proprie funzioni lavorative e ad avere rapporti sociali, ma in modo nettamente diminuito e con uno sforzo notevole anche nelle cose più "normali" e di cui le persone con cui si relaziona, spesso anche i familiari stessi, ben difficilmente si rendono conto. L'atteggiamento quasi perennemente cupo, triste e taciturno può facilmente causare stizza, se non rabbia, nel prossimo che lo considera solo un fastidioso pessimista che si crede assuma volontariamente codesto atteggiamento per cause che non vuole esprimere, ed infatti non esistono o sono sopravvalutate negativamente, e questo il distimico lo sa, ma anche il chiedere aiuto è una di queste difficoltà che sente insormontabili. In questo modo si innesca un circolo vizioso che rafforza nel distimico la bassa autostima, l'insicurezza e l'autopercezione negativa accrescendo lo sconforto e l'introversione.

Può comparire sin dalla fanciullezza o dall'adolescenza, ma essendo reversibile e non palese viene diagnosticata solo se si cronicizza più avanti negli anni. Alla distimia possono associarsi altre psicopatologie come la depressione maggiore, l'ansia, l'abuso di sostanze, i disturbi alimentari, i disturbi di personalità.

I sintomi tipici sono:

  • insonnia o ipersonnia
  • astenia
  • bassa autostima
  • difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
  • sconforto o addirittura disperazione