punti di vista

Ego Search: ricerca di se stessi. Mica un valore morale, ma la bieca ricerca sul web del proprio io. Un click furtivo che si compie, quando gli altri non vedono, per accertarsi del proprio livello di vippagine.
Può avvenire così che un giovane copy, sfruttando questa umana debolezza, investa 6 dollari 6, e riesca a presentare in maniera sorprendente ai direttori creativi delle principali agenzie il proprio CV. E a trovare lavoro.

Una storia esemplare, che ci ricorda ancora una volta che siamo la prima generazione destinata a lasciare una traccia digitale della propria esistenza. E ad abbandonare nel mare dell’iperspazio, come messaggi nella bottiglia, foto, stati d’animo, biografie. Come avviene già ora su Faccialibro con quegli amici che non ci sono più.

Vivremo quindi in eterno? Forse. O forse spariremo per sempre, quando uno smanettone pakistano, fra 5 anni, lancerà un web parallelo, capace di trasformare il wwworld in un parco archeologico.

Alfredo Accatino